Uscito il Rapporto di PARLIAMONE IN PIAZZA

piprep-icoFinalmente disponibile il Report di “Parliamone in piazza”, un esperimento urbano condotto tra Maggio e Giugno 2019 nelle piazze di 7 città del Veneto.
Le città sono un termometro dello stato di salute di un paese e al tempo stesso laboratori di sperimentazione del nuovo, a livello sociale e politico.
Il progetto muove da un problema di non poco conto che riguarda lo scarto tra la percezione dei fenomeni e i fenomeni stessi generato da un uso poco responsabile dei media, dall’allarmante diffusione dell’analfabetismo funzionale e numerico nella popolazione italiana e da una modalità di comunicazione improntata sull’uso spregiudicato delle tecniche del marketing e della psicologia del consumatore.
Il contesto di azione di queste modalità di comunicazione è una cittadinanza passiva, disabituata e disincentivata al dialogo e al confronto, con l’emergere di una società composta di comunità (reali e virtuali) che non interagiscono e non comunicano.
Alcuni anni fa, Jean Baudrillard aveva descritto l’avvento della “maggioranza silenziosa” come la fine della società. A qualche anno di distanza, potremmo aggiungere che la disinformazione unita alla “fine” della società come viene abitualmente intesa, costituisce una seria minaccia al corretto funzionamento della democrazia.
L’esperimento di “Parliamone in piazza” ha avuto tre obiettivi principali:

  • accertare il tipo di informazione di cui dispongono i cittadini riguardo a un fenomeno controverso come l’immigrazione;
  • verificare la loro disponibilità a confrontarsi su questo argomento in piazza, cioè nello spazio pubblico per eccellenza delle città italiane ed europee;
  • far uscire la comunità accademica e la ricerca scientifica fuori dalle sue mura – cioè dal circolo delle pubblicazioni e dei convegni per specialisti – non per tenere “pubbliche lezioni”, ma per aprire un confronto e un dialogo con dei semplici cittadini di passaggio

Gli incontri si sono svolti nei mesi di maggio e giugno 2019 nelle piazze di 7 città, una per ognuna delle province del Veneto, non necessariamente il capoluogo di provincia, scelte in base alla dimensione demografica (20.000 abitanti e oltre). In ordine di tempo: Venezia-Mestre, Rovigo, Cittadella, Verona, Bassano del Grappa, Feltre e Castelfranco Veneto. Per l’uso dello spazio pubblico è stata richiesta l’autorizzazione all’Amministrazione locale, salvo nei casi in cui l’evento si è tenuto all’interno di manifestazioni organizzate da altri soggetti: a Venezia-Mestre (Un ponte di parole), Rovigo (Maggio Rodigino) e a Castefranco Veneto (SottoSopra).

Per ogni città è stato ideato un evento di richiamo diverso – utilizzando la fotografia, la musica, l’arte, il gioco, lo scribing e la letteratura – per attirare il pubblico di passaggio e, al tempo stesso valutare se, in quali condizioni e in che misura lo spazio pubblico può tornare a essere luogo di scambio e di confronto.
Gli eventi sono stati incentrati sulla presentazione di dati sull’immigrazione, affidata ad “affabulatori”, soggetti esperti di comunicazione (giornalisti, attori, artisti di strada) e a docenti. L’obiettivo era aprire il dialogo con i passanti.
Gli incontri sono stati comunicati solo attraverso i social media, senza ricorrere alla stampa e ai canali di informazione locali. Abbiamo anche evitato di coinvolgere direttamente istituzioni e associazioni che si occupano sul territorio dei problemi di immigrazione, per evitare qualsiasi connotazione politica.
Per quello che riguarda i contenuti della comunicazione, si è consapevolmente fatta una scelta impopolare: presentare semplicemente dati quantitativi locali riguardanti il numero e la percentuale di stranieri presenti in città, gli studenti stranieri nelle scuole, il numero di badanti, gli stranieri che negli ultimi anni hanno lavorato nei diversi settori economici e il numero di domande di alloggi di edilizia popolare presentate da italiani e stranieri e le relative assegnazioni. Parallelamente sono stati presentati dati corrispettivi di scala regionale e nazionale, utili a inquadrare le condizioni nelle singole città.
I dati, raccolti attraverso una ricerca specifica, vengono da fonti ufficiali: Comune e/o Agenzia per la casa, VenetoLavoro, ISTAT, Ministero degli Interni, Anagrafe Nazionale degli Studenti, Fondazione Leone Moressa.

Scarica qui >> il REPORT, che presenta un resoconto ragionato degli eventi realizzati.

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